Chissà se i miei venticinque lettori sono diventati ancora di meno in questo ultimo periodo… Comunque li vorrei confortare con le ultime novità estetiche del panorama urbano della nostra assai ex splendida città. Quale luogo migliore del Foro Romano per scavare fossati e trincee come in tempo di guerra? Non so se avete mai visto la macchina chiamata PALIFICATRICE… Eccola! Un gigantesco trapano che serve a infiggere nel terreno pali di cemento, a gran profondità (50 metri?). I turisti ne sono affascinati, più che dai resti soprastanti del tempio di Venere e Roma, più che dalla Basilica di Massenzio, sostenuta da un sistema di ponteggi e da un braccio meccanico trasversale enorme da che è a rischio la sua stabilità. La Soprintendenza Archeologica è tranquilla, a quanto pare: affermano che avrebbero fatto quanto era nelle loro possibilità, a richiesta dei cittadini più informati, perplessi e inorriditi. Certo che il dubbio viene che un archeologo comunque sia sempre ben felice quando si scava un buco – costi quel che costi.. – riducendo il panorama cittadino a un cumulo di recinzioni e fossati abbandonati nell’incuria più totale… Questa catastrofe urbanistica e archeologica, oltre che etica ed estetica, è il cantiere della stazione della metro C (che è ferma da anno a San Giovanni e che forse non arriverà mai al Colosseo..): avremo il piacere di vederlo per i prossimi vent’anni: una Salerno-Reggio Calabria in città.. Evviva!
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