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Un dibattito sul libro e la lettura a scuola..

Non so se interessi davvero questo problema a qualcuno dei miei venticinque lettori (credo che siate diminuiti durante questi mesi di mia quasi assenza dovuta a cause di forza maggiore..): cioè se a scuola si legga o no; se si legga in modo corrente e “ordinario” o se si legga solo in modo “straordinario”, attraverso le iniziative dei volenterosi docenti di lettere (e non solo). Sappiate, comunque, che a “non” leggere sono soprattutto i giovani della scuola superiore e dell’università. Pare che a quell’età non ci siano più prescrizioni di lettura: “Non sia mai! chi vorrebbe mai rovinare il piacere di leggere con qualsiasi forma di obbligo?”- direbbe qualche solerte solone, spregiatore di qualunque forma di apprendimento scolastico (evidentemente sono tutti autodidatti). Ed ecco, quindi, il paradosso: superata la soglia dell’adolescenza, quando è consentito ancora “perdere tempo”, “il tempo di “leggere” non si trova più. Il presupposto è che “leggere” non equivale a riflettere, cioè a “studiare”, e dunque non rientra espressamente in nessuna indicazione didattica. Sembra, infatti, in questa accezione di significato, che leggere voglia dire sempre e solo leggere romanzi leggeri, per lo più contemporanei, cioè intrattenersi, divertirsi, perdere tempo, e che studiare voglia dire invece applicarsi a comprendere e a memorizzare le compilazioni dei vari manuali. Leggere dovrebbe essere, in tal senso, esattamente il contrario di studiare. Che ne pensate? La questione è più complessa di quel che sembra. Se vi interessa venite a discuterne con noi.

logocentrolibro2010

Più libri più lib(e)ri
EUR – Centro Congressi

6 DICEMBRE – SALA DIAMANTE (ore 11)

La scuola e il lbro: le pratiche virtuose della lettura
(a cura di Anna Mattei)

Il 6 dicembre, nella Sala Diamante, si parlerà dell’esperienza della lettura, sia nella pratica ordinaria e curricolare che nella forma straordinaria dei laboratori. L’incontro sarà introdotto dalla dirigente del Centro per il libro e la lettura, dottoressa Flavia Cristiano, e coordinato da Anna Mattei, responsabile dell’iniziativa. Parleranno: Giovanni Solimine, professore di Biblioteconomia alla Sapienza, autore del libro L’Italia che legge (Bari, Laterza 2010); Maria Ida Gaeta, responsabile della Casa delle Letterature di Roma; il preside del liceo classico Ennio Quirino Visconti, professor Rosario Salamone; Maria Francesca Montana e Liliana Cantatore, per illustrare il Catalogo delle buone pratiche promosso dalla Provincia di Roma; i responsabili delle iniziative di ricerca e di promozione del libro nelle scuole del Comune e della Provincia di Roma; i rappresentanti degli studenti e dei docenti coinvolti nell’iniziativa.

1 Comment

  • barbara Posted 7 Dicembre 2010 13:04

    temo di fare un intervento troppo di parte: adoro leggere e rileggere. Da sempre la lettura è il mio unico vizio e il solo piacere al quale mi costa tantissimo riunciare.
    Dopo la nascita di ognuno dei miei 3 figli, la vera rinuncia è stata proprio la lettura. Il tempo non bastava, la sera non avevo il mio libro tra le mani ma i loro caldi corpicini.
    Ritornare alla mia lettura ha coinciso con il loro “svezzamento” a tutto tondo.
    I ragazzi leggono poco e male, e scrivono peggio. Non conoscono i classici e li snobbano, presi dal vortice di una fruibilità immediata di una lettura “semplice”. La scuola, i programmi, il ministero, le famiglie…. tante variabili e tante opportunità sprecate. Promuovere il libro e il suo fascino, far sognare i ragazzi tra le righe meravigliose di Mann, di Tolsotj, Dostoevskij, Hesse, Pirandello, Gadda, Svevo,
    Un viaggio nel passato con Dumas, Collodi, Flaubert
    Innamorarsi di Pavese, Saba
    Smetto qui, corro il rischio di esagerare…. Leggere, leggere, leggere

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