{"id":1667,"date":"2014-10-10T12:51:05","date_gmt":"2014-10-10T10:51:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.annarosamattei.com\/?p=1667"},"modified":"2022-11-26T20:58:47","modified_gmt":"2022-11-26T19:58:47","slug":"a-proposito-della-domus-aurea-e-della-dimenticata-archeologia-verde","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/?p=1667","title":{"rendered":"A proposito della Domus Aurea e della dimenticata ‘archeologia verde’"},"content":{"rendered":"
Aggiungo qualche mia osservazione a questo articolo di Claudio Strinati, che trovo certamente assai interessante, non solo per ovvie ragioni familiari.<\/div>\n
Il progetto di risanamento della Domus Aurea<\/em>, nonostante sia stato sottratto per anni a un lungo e inaudito controllo commissariale, affidato per grazia divina a persone pi\u00f9 amanti del potere che competenti in materia, prevede comunque un intervento massiccio e distruttivo sul verde soprastante. Nessuno ne parla come se fosse necessario, ovvio e indiscutibile. Da almeno una decina d’anni, infatti, si preannuncia l’abbattimento degli alberi, si parla della riduzione se non dell’eliminazione totale del verde, in parole povere si progetta di distruggere un giardino che \u00e8 il respiro e il conforto dei rioni limitrofi: per salvare la Domus Aurea<\/em>, affermano alcuni esperti; per seguire un’idea di archeologia dei nostri tempi, storicamente connotata e quindi non assoluta, obiettano altri. Non \u00e8 inutile, a questo proposito, ricordare che il colle, la terra e la vegetazione insistono sulla Domus da duemila anni, dai tempi della damnatio memoriae<\/em> di Nerone; che la Domus Aurea, inoltre, stava meglio prima di essere scavata, aperta al pubblico, esposta agli inevitabili traumi dei conseguenti cambiamenti microclimatici.<\/div>\n
Il giardino storico di Colle Oppio, progettato, per una parte, dall’architetto Raffaele De Vico e, per un’altra, dallo storico dell’arte Antonio Munoz, all’epoca Direttore delle Antichit\u00e0 e Belle Arti,\u00a0 rientra nella serie di interventi urbanistici messi in atto tra il 1928 e il 1936, non solo per riqualificare e tutelare un’area archeologica tra le pi\u00f9 importanti e vaste della citt\u00e0, sottraendola in tal modo alla speculazione edilizia, ma anche per esaltare, insieme ad essa, il verde pubblico.<\/div>\n
Tra il 28 e il 32 De Vico sistem\u00f2 la parte compresa tra i giardini di Palazzo Brancaccio (in parte espropriati per l’occasione), l’attuale via Mecenate, l’affaccio su via Labicana e il prospetto verso il Colosseo. Viali alberati, cancellate, fontane abbelliscono ancora oggi un giardino, che, sia pur maltenuto e poco controllato, \u00e8 ancora oggi di grande piacevolezza e ristoro, non solo per i turisti ma soprattutto per i comuni cittadini. Tra il 35 e il 36 Munoz sistem\u00f2 la parte alta, comprendente i resti delle Terme di Traiano, a cui volle dare grande risalto prospettico. L’intera area non venne certo scavata qua e l\u00e0 in modo caotico, ma venne interamente ridisegnata secondo un progetto unitario ispirato a un’idea di archeologia verde<\/em> che ha sempre affascinato, sin dai tempi pi\u00f9 remoti, artisti e vedutisti.<\/div>\n
“Archeologia verde? Un’idea ‘romantica…”, obietter\u00e0 subito qualcuno.<\/div>\n
Ma \u00e8 proprio questo il punto che va rimesso in discussione: siamo contro il Romanticismo, forse? ma quanti di noi possono dire in piena coscienza di conoscere la valenza e l’attualit\u00e0 dal punto di vista storico, estetico e filosofico, del pi\u00f9 importante movimento di idee risalente a due secoli fa?<\/div>\n
Oggi quale sarebbe il nostro orizzonte di idee e conoscenza? Perch\u00e9 dovrebbe essere preferibile lo scavo assoluto, spogliato dal verde, il fossato recintato da grigliati e trincee, pi\u00f9 simile a uno spiacevole percorso di guerra che a un luogo storico e artistico? Perch\u00e9 dovrebbe essere preferibile l’intervento occasionale, frammentario, privo di un progetto unitario che non tiene in nessun conto l’insieme complesso e stratificato di una citt\u00e0 come Roma?<\/div>\n
Oggi, chiss\u00e0 perch\u00e9, \u00e8 venuta meno l’idea della centralit\u00e0 dell’Urbanistica, della necessit\u00e0 di un disegno unitario che necessariamente\u00a0 coordini e unifichi qualunque intervento in modo tale da rendere la citt\u00e0 sempre pi\u00f9 aperta e amata, leggibile e accogliente per tutti coloro che la abitano e la vivono.<\/div>\n
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A Roma facevano a gara a chi aveva la casa pi\u00f9 grande, pi\u00f9 bella, pi\u00f9 ricca. Cos\u00ec Nerone prevalse su tutti, costruendo la Domus Aurea, una casa che circondava la citt\u00e0 e i cui saloni erano pi\u00f9 vasti dei campi che coltivavano i contadini<\/b><\/div>\n
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Il Messaggero, gioved\u00ec 9 ottobre 2014<\/i><\/div>\n
Che la Domus Aurea fosse una sorta di mostruosit\u00e0 fisica e morale, lo sostennero personaggi autorevoli dell\u2019epoca cio\u00e8 del primo secolo dopo Cristo, e con argomenti abbastanza seri. Plinio il Vecchio che la vide costruire lo dice chiaro nel suo trattato \u201cNaturalis Historia\u201d. A un certo punto si era scatenata a Roma<\/a> la gara tra chi avesse la casa pi\u00f9 grande e pi\u00f9 fastosa, magari moltiplicando il numero delle dimore di propriet\u00e0 o la loro dimensione. A punire il lusso, scrive Plinio, ci pensano gli incendi ma non c\u2019\u00e8 verso che la natura umana comprenda che c\u2019\u00e8 qualcosa di ancor pi\u00f9 effimero dell\u2019uomo stesso. Ma, continua il grande storico, \u00ababbiamo visto la casa di un principe, Nerone, estendersi fino a circondare la citt\u00e0 e, per non farsi mancare niente, \u00e8 piena d\u2019oro\u00bb, una pacchianata fuori misura, turpe e offensiva. Pensate, racconta, che quei contadini, arruolati a forza e mandati a morire ammazzati per ampliare l\u2019Impero, spesso coltivavano dei campi pi\u00f9 piccoli di un salotto di quelle dimore principesche fatte sul loro sangue.
\nLE DISTRUZIONI
\nMa per noi moderni il problema della Domus Aurea \u00e8 un altro. A noi interessa il patrimonio archeologico, artistico e architettonico della Nazione da preservare, conoscere, esaltare per quel che merita e la Domus Aurea \u00e8 gemma incomparabile, un mistero, un sogno che si materializza davanti ai nostri occhi. La \u201cdamnatio memoriae\u201d subita dalla Domus Aurea \u00e8 terrificante. Doveva essere cancellata in odio a Nerone e lo fu, ma tutta la storia dell\u2019Impero e della successiva transizione all\u2019alto medioevo \u00e8 storia di distruzioni inesorabili.
\nLo sapevate che Marco Scauro costru\u00ec un
teatro<\/a> a Roma<\/a> che aveva la scena su tre piani sorretti da 360 colonne? Il piano inferiore di marmo, l\u2019ammezzato di mosaici a tessere vitree, il superiore di legno dorato. Tra le colonne c\u2019erano tremila statue di bronzo e sulle gradinate trovavano posto 80.000 persone. L\u2019arredo era di stoffe preziose e ovunque si vedevano affreschi e decorazioni. Che cosa \u00e8 rimasto? Niente. Ma la Domus Aurea ha subito un trattamento altrettanto, se non pi\u00f9, atroce e pone al conservatore attuale problemi che vanno ben al di l\u00e0 delle mera tecnica.
\nLE GROTTESCHE
\nQuella che oggi chiamiamo la Domus Aurea e che adesso verr\u00e0, in buona parte e con grande merito delle Istituzioni, riaperta al pubblico, \u00e8 una piccola porzione dell\u2019immane complesso originario. \u00c8 una zona di rappresentanza ma di minore rilievo nell\u2019economia generale della fastosa dimora e dei suoi immensi giardini. Questa in effetti dilagava sul Palatino dove risiedeva o intendeva risiedere l\u2019imperatore. La zona ora riaperta, solo in parte ispezionata, sul colle Oppio, era un insieme di saloni per ricevimenti, da utilizzare e forse utilizzata solo per cerimonie, eventi, incontri. Alla fine del Quattrocento un pittore che camminava sull\u2019area sovrapposta a uno dei saloni della Domus, interrata da pi\u00f9 di mille e trecento anni, cadde in una buca e si ritrov\u00f2, con suo grande stupore, in quella che credette essere una grotta sotterranea.
\nCOME DISNEYLAND
\nMa c\u2019erano degli affreschi in quella grotta e non sembravano fatti dall\u2019uomo di Cro-Magnon, che peraltro neppure sapeva essere esistito tempo prima. Era, invece, il pittore Famulus (chiamato anche Fabullo), ricordato da Plinio il vecchio, grande maestro: \u00abHuius erat Minerva spectantem spectans\u00bb. Era lui l\u2019autore di una Minerva che guarda chi la guarda. Una magia per cui l\u2019opera ti segue con lo sguardo. Famulus aveva un\u2019alta concezione di s\u00e9. \u00abDipingeva poche ore al giorno, ma anche questo con solennit\u00e0: era sempre in toga, anche sulle impalcature\u00bb. E, prosegue Plinio: \u00abCarcer eius artis domus aurea fuit\u00bb; la Domus Aurea fu il suo carcere, perch\u00e9 Nerone lo volle in esclusiva per la sua Disneyland privata.
\nMa i conti non tornano. Quell\u2019immane insieme di edifici, giardini, laghi (dove c\u2019\u00e8 adesso il Colosseo c\u2019era un laghetto inglobato nella Domus, parte artificiale, parte naturale, che era vicino alla statua del Colosso di Nerone, anch\u2019essa perduta) e delizie varie, fu fatto in meno di quattro anni, dal 64 al 68, favolosi anni sessanta, milleottocento anni prima di noi, centinaia di ettari costruiti e decorati impiegando lo stesso tempo, pi\u00f9 o meno, con cui noi discutiamo il piano di fattibilit\u00e0 di un tratto della Metro C, che passa proprio in zona Domus Aurea e apriamo a stento un cantiere che si ferma subito scatenando furibonde polemiche e comunque nulla del previsto \u00e8 stato fatto.
\nMORTO DA FELTRE
\nSe Famulus lavorava cos\u00ec, un po\u2019 svogliato, come hanno fatto gli antichi a realizzare tutte quelle pitture di cui qualcosa vide quel pittore cascato l\u00ec dentro alla fine del Quattrocento? Si chiamava Lorenzo Luzzo e lo chiamavano pure il Morto da Feltre, sua patria, perch\u00e9 si aggirava in quella specie di tomba per imparare come si dipinge bene. Poi altri andarono a vedere e ci and\u00f2 anche Raffaello e tutti i suoi scolari ci andarono, e copiarono le pitture che vedevano e le chiamarono grottesche perch\u00e9 credevano che quelle fossero grotte.
\nAdesso possiamo vedere qualcosa di pi\u00f9, con gratitudine estrema verso la Soprintendenza che ci apre la strada del peristilio fino ai saloni memorabili come quello ottagono e quello della volta d\u2019oro. Ma occorre enorme rispetto per non offendere il passato che preme ancora angosciato sul presente.<\/p>\n
Claudio Strinati<\/b><\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Aggiungo qualche mia osservazione a questo articolo di Claudio Strinati, che trovo certamente assai interessante, non solo per ovvie ragioni familiari. Il progetto di risanamento della Domus Aurea, nonostante sia stato sottratto per anni a un lungo e inaudito controllo commissariale, affidato per grazia divina a persone pi\u00f9 amanti del potere che competenti in materia, […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[1158,1],"tags":[],"class_list":["post-1667","post","type-post","status-publish","format-standard","hentry","category-diari","category-leggere"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=\/wp\/v2\/posts\/1667"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=%2Fwp%2Fv2%2Fcomments&post=1667"}],"version-history":[{"count":6,"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=\/wp\/v2\/posts\/1667\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":3077,"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=\/wp\/v2\/posts\/1667\/revisions\/3077"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=%2Fwp%2Fv2%2Fmedia&parent=1667"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=%2Fwp%2Fv2%2Fcategories&post=1667"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/index.php?rest_route=%2Fwp%2Fv2%2Ftags&post=1667"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}