{"id":1837,"date":"2015-04-03T01:10:28","date_gmt":"2015-04-02T23:10:28","guid":{"rendered":"http:\/\/www.annarosamattei.com\/?p=1837"},"modified":"2022-11-26T20:57:09","modified_gmt":"2022-11-26T19:57:09","slug":"i-promessi-sposi-il-primo-bestseller-audiovisivo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.annarosamattei.com\/?p=1837","title":{"rendered":"Alessandro Manzoni, I promessi sposi. Letteratura e popolo, pirateria, diritto d’autore."},"content":{"rendered":"

Alessandro Manzoni, I promessi sposi<\/em>, (a cura di Francesco De Cristofaro e Giancarlo Alfano, Matteo Palumbo, Marco Viscardi, saggio linguistico di Nicola De Blasi), BUR classici moderni, 2014, p. 1327, \u20ac 18,00<\/p>\n

\u00abNon leggo romanzi. Non vale la pena!\u00bb. Chi esprime questo giudizio ri<\/em>-legga I promessi sposi<\/em>, l\u2019archetipo del romanzo italiano, nella nuova edizione curata da Francesco De Cristofaro ( BUR, 2014) e arricchita da saggi di eccellenti studiosi. Il testo \u00e8 illustrato dalle incisioni di Francesco Gonin e si chiude con la Storia della Colonna infame<\/em>, secondo le indicazioni dell\u2019autore che intese il genere romanzo in modo radicalmente innovativo. La condanna intellettuale del romanzo era forte anche quando Manzoni decise di farne diretta esperienza, pensando di scuotere e coinvolgere un popolo di non lettori, privo di identit\u00e0 nazionale, di coscienza etica e civile, di una lingua condivisa. Uomo integro e autentico, che viveva cos\u00ec come scriveva, quando scelse la via del romanzo \u2018storico\u2019, all\u2019epoca di gran successo, si sforz\u00f2 di conciliare il \u2018vero\u2019 con l\u2019\u2019invenzione\u2019 senza mai esserne del tutto soddisfatto. La necessit\u00e0 dell\u2019aderenza al \u2018vero\u2019 non lo distolse mai dall\u2019esigenza del \u2018bello\u2019 e dalla finalit\u00e0 dell\u2019\u2019utile\u2019 che giustificavano, secondo lui, l\u2019atto dello scrivere e del narrare: un \u2018romanzo\u2019 dalla trama avvincente, ben costruito e ben scritto, doveva essere anche \u2018anti-romanzo\u2019, capace di svelare ai lettori i meccanismi economici, sociali, politici, culturali della storia attraverso l\u2019analisi, l\u2019umorismo, l\u2019ironia. Manzoni aveva gi\u00e0 sperimentato la via letteraria della poesia, del teatro, del saggio, quando, nella primavera del 1821, a 36 anni, cominci\u00f2 a scrivere il Fermo e Lucia<\/em>, che compose e scompose finch\u00e9 non divenne I promessi sposi<\/em>. Quando lo pubblic\u00f2 in tre tomi, nel \u201925, nel \u201926 e nel \u201827, con l\u2019editore Ferrario di Milano, non avrebbe mai immaginato che, tra revisioni, riscritture e peripezie varie, il suo romanzo si sarebbe trasformato in una lunga avventura editoriale e letteraria. Il dibattito romantico milanese si era alimentato, del resto, intorno al Fermo e <\/em>Lucia, come in un laboratorio aperto, prima ancora che ne fosse completata la stesura. Sommerso da apprezzamenti e critiche (Niccol\u00f2 Tommaseo scrisse dell\u2019autore: \u201cSi \u00e8 abbassato a donarci un romanzo!\u201d), il libro divenne un caso letterario anche al di fuori di Milano; fu tradotto in Francia, in Germania, in Inghilterra, ma venne spesso stampato senza l\u2019autorizzazione dello scrittore, che si trov\u00f2 costretto a controlli e a cause estenuanti, come quella intentata contro l\u2019editore Le Monnier, vinta dopo lunghe battaglie legali. Manzoni era perfettamente consapevole di problemi come la propriet\u00e0 intellettuale, la distribuzione, la pubblicit\u00e0, il controllo degli abusi, quando decise di riscrivere daccapo I promessi sposi<\/em>, tra il 1838 e il 1840, utilizzando la lingua realmente \u2018parlata\u2019 a Firenze. Affid\u00f2 la pubblicazione agli stampatori Gugliemini e Redaelli e adott\u00f2 a sue spese accorgimenti straordinari per evitare contraffazioni. Prima di tutto l\u2019idea delle dispense: nel novembre del 1840 usc\u00ec la prima e l\u2019impresa, assai costosa, dur\u00f2 due anni; poi le illustrazioni: Manzoni chiam\u00f2 Francesco Gonin ed elabor\u00f2 con lui le immagini, nella convinzione che avrebbero reso difficili le ristampe illecite del romanzo. Purtroppo la distribuzione delle dispense non riusc\u00ec e gli editori stessi fecero copie abusive dei fascicoli per ripagarsi delle continue correzioni dell\u2019autore a stampa gi\u00e0 avvenuta. Manzoni non riusc\u00ec a ripararsi nemmeno cos\u00ec dalle truffe e, non avendo goduto di alcun diritto, nonostante il successo, per la prima edizione, dalla seconda ricav\u00f2 solo un grave danno economico. Eppure, scegliendo le dispense, le immagini da vedere, una lingua \u2018parlata\u2019 da ascoltare, aveva dimostrato di conoscere i meccanismi del mercato editoriale inventando, in un certo senso, il primo bestseller audiovisivo.<\/p>\n

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