Questa bella recensione è uscita domenica scorsa, 25 maggio, su Alias, il supplemento del quotidiano Il Manifesto… Non so quanto si riesca a leggere in questa versione jpg, ma, se si clicca sull’immagine, è più semplice di quanto sembri. Sono molto grata a Graziella Pulce, che non conosco, dell’attenzione che ha dedicato al libro, della qualità della lettura critica, della competenza, qualità oggi veramente assai rare, vista la fretta dei tanti che scrivono recensioni e la frequente ed eccessiva noncuranza di quella specificità letteraria, che, nonostante tutto, è ancora coltivata e amata da molti, sia dalle formiche minime come me, sia da qualche gigante isolato e sopravvissuto lontano dal nostro paese. Difficile immaginare quanta energia sia necessaria a superare la barriera dell’indifferenza e ad aprire un dialogo con i lettori perché un libro non sia uno sterile OGM, ma un vero seme di grano, capace di contenere in sé la memoria della sua specie, di trasmetterla e di germogliare diffondendo la vita.
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