L’Unità – Domenica 5 aprile
Non è che ce l’abbia con gli scavi. Assolutamente no. Penso però che scavare dove si è già scavato sia perfettamente inutile. Tanto più quando si cancellano alberi e giardini sempre più preziosi nel nostro ambiente urbano guastato e avvelenato. Tutta l’area compresa tra piazza Venezia e il Colosseo venne scavata nel secolo scorso. Il fatto che siano passati ottanta anni e più non vuol dire che le rovine sottostanti si siano moltiplicate. I venti alberi tagliati alle quattro di mattina nell’aiuola laterale di piazza Venezia gridano ancora vendetta. Tutto si sa di quel che c’è sotto la piazza, come sotto l’attuale via dei Fori Imperiali, tutto è stato accuratamente rilevato e infine ricoperto dalla terra. Tant’è. La memoria degli esseri umani è corta. Per questo hanno inventato la Storia di cui però non sanno che fare. Si sa che uno scavo comporta una distruzione: ma qualcuno si chiede a che vale? quasi cento anni fa a costruire il Vittoriano, qualche anno dopo a tracciare la via dell’Impero, ora per costruire i sotterranei della metropolitana. In cambio quartieri interi sono scomparsi, torri e palazzi memorabili sono stati abbattuti, ville e giardini del passato hanno fatto posto a nuove vie e a nuovi edifici assai più brutti degli antichi… Ma la bellezza, come la storia, è diventata una categoria arcaica e i modernisti premono sempre alle porte per accusare di passatismo quelli che non condividono le loro idee sugli spazi urbani segnati dai secoli.
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