Trovo solo oggi il tempo di raccontare una splendida giornata di un mese e mezzo fa. Mi basteranno appena una memoria fotografica e poche note di cronaca per cercare di ricordare il giorno di Venerdì 19 gennaio, ad Ascona, in Canton Ticino, sulle sponde svizzere del lago Maggiore, nei pressi di Monte Verità. Ricordo bene il cielo limpido e azzurro, l’aria pulita, fredda e tonificante. Prima della presentazione del mio libro, L’enigma d’amore nell’occidente medievale, prevista nell’Aula Magna dell’antico Collegio Papio, i nostri ospiti ci guidarono nei luoghi molto speciali, che hanno creato il meraviglioso incanto di un angolo di mondo dotato di un’aura particolare. Claudio e io, Alessandro Orlandi, Carlo Laurenti, Pino Bianco (primo ideatore dell’iniziativa), Franco Cardini, visitammo in amabile compagnia la cosiddetta “Casa Gabriella”, dove Olga Frobe-Kapteyn (1881-1962), appassionata di studi platonici, avviò una scuola di ricerca spirituale, a partire dal 1933, dando vita ai celebri Colloqui di Eranos, ai quali furono invitati a partecipare i sapienti e gli studiosi più illuminati dell’epoca. Eravamo accompagnati dai vari responsabili dell’evento, previsto per il tardo pomeriggio, incentrato sul mio libro e sulla discussione intorno al tema d’amore: Claudio Metzger, che dell’evento era stato il promotore, come membro del consiglio di amministrazione della Eranos Foundation, Fabio Merlini e Riccardo Bernardini, presidente e segretario scientifico della Fondazione, i fratelli Boga, che con la Boga Foundation avevano sponsorizzato la manifestazione. Ammirati da tanta bellezza, ricordo che discendemmo con circospezione lungo i tortuosi e impervi sentieri del giardino scosceso, ricco di canneti, fino alle rive verdi, ricoperte di fitta vegetazione, che si immergevano e si rispecchiavano nelle acque limpide del Lago Maggiore. Un’esperienza di totale immersione in una atmosfera carica di memorie, di voci, di presenze di tempi lontani e sempre presenti. Ricordo bene la meravigliosa qualità dell’aria, gli interni semplici e luminosi della “Casa Gabriella”, le stanze per gli ospiti, la biblioteca, la sala degli incontri, in cui ogni anno, per anni, si ripeterono i Colloqui tra uomini illustri, come Carl Gustav Jung, Martin Buber, Mircea Eliade, Kàroly Kerènyi, James Hillman e molti altri. All’esterno, il tavolo tondo, intorno al quale gli studiosi discutevano e discutevano, ritrovandosi sempre, al rinnovo della bella stagione, come in un rito, come ispirati da un misterioso e antico genius loci, capace di mettere in silenzio il rumore molesto del presente, del male, della storia, allora, come ora, minacciosi e pressanti.
Dopo essere stati accompagnati al Collegio Papio e averne visitato gli ambienti, l’antica Chiesa soprattutto, dove sono conservate e curate le preziose tracce artistiche del passato, ricordo bene il nostro ingresso, alle 18,30 nell’Aula Magna del Collegio, dove si sarebbe svolta la nostra conversazione sul tema d’amore. Mi sembrò vasta e semivuota, in modo preoccupante, all’inizio, appena entrati. Ricordo bene, però, come il cuore mi si aprì quando in pochi minuti la vidi riempirsi di un pubblico attento e coinvolto, che, alla fine, sembrava non volesse più andar via.
Le immagini della cena conviviale, conclusiva, in una grande sala del Collegio, credo che suggellino in modo efficace le emozioni e l’intensità di una giornata assolutamente fuori dall’ordinario. L’indomani mattina, in compagnia degli amabili Sira e Claudio Metzger, ancora fummo immersi, tutti noi, nell’aria e nei colori di un angolo del nostro pianeta, memore certamente di antiche divinità, che forse ancora lo frequentano.
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