Nina, amica mia dolcissima, non ricordo nemmeno come sei arrivata da me, ma certamente eri piccola, dolcissima e amabile, così come sei stata sempre, fino all’ultimo istante della tua vita. Sei stata la più attenta e sensibile creatura che abbia mai conosciuto, capace di intuire e intendere emozioni e stati d’animo, rasserenare le mie frequenti malinconie con il tuo sguardo enigmatico e profondo, con il tuo particolare e intenso fraseggio di miagolii e mormorii, che non cessavi mai di emettere, come fossi uno strumento musicale animato. Mi mancherai tanto, Nina, mia dolcissima amica. Mi mancherai in ogni momento del giorno. Mi mancherai alla sera soprattutto, quando, come sempre, tergiverso e resisto alla pausa irresistibile del sonno. Ogni notte, per anni, aspettavi che rientrassi e mi invitavi a seguirti per fare insieme una misteriosa, rituale passeggiata, lungo il portico dell’antico Palazzo dove ho trascorso tanti anni della mia vita, camminando tu al passo con me o precedendomi appena, alzando spesso lo sguardo, fissandomi e parlando con me di continuo nel tuo magico linguaggio. Nella nuova casa hai continuato a farlo in altro modo, attendendo il mio rientro sulla soglia, seguendomi per le stanze mentre mi perdevo tra le abitudini che dilazionano l’appuntamento con il sonno, intonando le tue tenere melodie, fino a che non mi convincevi a raggiungere il letto dove ti accoccolavi ai miei piedi e mi accompagnavi nel viaggio notturno che certamente non ti intimoriva. Dolcissima amica, spero di ritrovarti nei giardini di luce in cui certamente ora ti aggiri insieme ai vecchi amici che ti hanno preceduto. Alla piccola Mia, soprattutto, che ha tanto sofferto prima di andarsene, che amavi molto e che hai a lungo cercato quando ormai non c’era più. Dormirò sempre ogni notte in tua compagnia, dolcissima Nina, senza temere più l’attraversamento di cui forse mi davi la chiave segreta per aprire le porte che introducono in un altro mondo a te ben noto.
Add Comment