C’è da allarmarsi sullo stato di salute dei nostri monumenti quando si legge dei crolli: delle mura aureliane, del Palatino, della Domus aurea… I media naturalmente amplificano la notizia che viene distorta ed esagerata. Non è crollata la Domus aurea ma solo una galleria di età traianea che il Comune usava come deposito di reperti di scavo. Mi preoccupano di più al momento gli interventi possibili e imminenti, che potrebbero essere drastici e irriflessivi, decisi sull’onda emozionale. Che ne sarà ora dei giardini di Colle Oppio? Il loro smantellamento, auspicato da tempo dagli archeologi integralisti attuali, in realtà è stato già programmato e, se viene ritardato, è solo per lentezze burocratiche, per conflitti di competenza, per difetto di volontà. Non mancherebbero i fondi, ma per fortuna gli innocenti giardini ancora sopravvivono – forse per poco… – perché somme ingenti sono state puntualmente sperperate in prebende e incarichi tanto altisonanti quanto inutili. Che ne sarà dunque del verde di Colle Oppio ora che i fari mediatici sono puntati su una modesta frana che potrebbe essere riparata in breve tempo? Se avete voglia di leggere qualcosa di più sul destino del verde di un’area segnata da ben altri interventi fino a cento anni fa leggete un mio intervento sul bel sito di Margherita D’Amico www.ilrespiro.eu. Ne riparliamo ancora nei giorni prossimi allargando il discorso dalla lett(erat)ura dei libri alla lettura di questa nostra magica città che è veramente un Archivio segreto per chi ne sa leggere e interpretare gli strati di senso oltre che schedare le pietre…
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