L’amato gatto Uttino è morto il giorno prima del suo amico, Andrea Zanzotto: certamente lo ha fatto per preparargli una bella accoglienza e continuare a fargli compagnia … Per lui il poeta aveva scritto questa filastrocca:
Vorrei che tu fossi più spesso con me
a veder com’è vario il teatrino
che col micio combino.
Egli ha tanti nomi perché
muta secondo quel che fa
ma Uttino soprattutto resterà.
Intanto si sente re del giardino
e gira a far la guardia con orari
alquanto misteriosi o immaginari…
Ma quando da fuori arriva un rumore
anche solo di un motorino
scappa fin dentro la cappa del camino.
Tante mattine fa l’equilibrista
ma non sempre riesce a spostarsi
sui tralci e cade fuori dalla pista.
Ma subito scatta su un altro appiglio
con volteggi speciali, e arriva a terra
con ricche acrobazie che vi sconsiglio.
Ciò capita d’inverno, quando lui si fa grosso,
di ciccia e di pelliccia
e, cantando, lo chiamo «Cioccio, Cioccio»!
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