Ma sì! Certo che si può parlare d’amore. Magari non nei termini di Lacan, oppure sì… Dipende. Il discorso dell’amore, di antica memoria, non riguarda forse la conoscenza di sé? Se poi si tratti di ricomporre i due che abitano in noi, il maschile e il femminile, il positivo e il negativo, yin e yang, non possiamo rispondere alla nostra struttura desiderante che sì, che è possibile realizzare il loro matrimonio interiore? Non è questo il problema? Amore come desiderio e inchiesta conoscitiva: verso l’altro, sì, ma in realtà in tutte le direzioni e i campi che l’altro rappresenta. Amore come ricerca ininterrotta della via della sapienza che culmina nell’abbraccio, nella realizzazione dell’unità che di due fa uno.
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